La fretta è la nostra nemica principale in Pronto Soccorso. La velocità è un’alleata, ma la fretta no. In quest’ultimo termine, infatti, comprendiamo un significato negativo che è quello di fare le cose in maniera approssimativa. Certo la sfida nel nostro lavoro e di questi tempi non è semplice, ma il nostro impegno deve esserci.
Nell’eseguire l’elettrocardiogramma a 12 derivazioni si rischia spesso di posizionare erroneamente gli elettrodi, facendo riferimento a quanto solitamente si fa per monitorizzare i nostri pazienti. In questo caso le derivazioni sono posizionate allargate e in sedi diverse per lasciare libera l’aia cardiaca nel caso di necessità.
Ecco un esempio di quello che succede.

Ma come si mettono gli elettrodi precordiali correttamente?
Le derivazioni precordiali sono 6, e sono nominate progressivamente da V1 a V6. Lo stesso ordine, però, NON viene seguito nell’esecuzione della procedura di registrazione dell’’ECG. Gli eletrodoi, infatti, vengono posizionati secondo questo ordine: V1, V2, V4, V3, V5 e V6. Vediamo perché.
V1- V2
Le prime due derivazioni sono semplici. Sono a livello della margine sternali. Lo sterno è un osso piatto che si trova al centro del torace, e che è largo massimo 3-4 cm.

Di conseguenza gli elettrodi non sono molto distanziati tra loro. Riguardo all’altezza a cui posizionarli, la sede corretta è il 4 spazio intercostale. Questo spazio intercostale si trova a livello dei capezzoli nell’uomo, e comunque può essere trovato partendo dall’angolo del Luis. L’angolo del Luis è la giunzione tra manubrio e corpo dello sterno, e si trova facilmente perché è un bozzetto (margine rilevato) apprezzabile sullo sterno all’altezza di dove congiungono le due clavicole. Se lo individuate e vi spostate di lato, trovate il secondo spazio intercostale. Basta quindi scendere al terzo e poi al quarto, ed eccovi in posizione!
Guardate dove erano stati messi nel nostro paziente

V4 - V3
A questo punto dobbiamo posizionare V4, che va al 5° spazio intercostale a livello della linea emiclaveare. Grosso modo nel nostro paziente doveva essere da queste parti

Solo ora possiamo mettere V3 che si trova in mezzo alle due posizioni precedenti (V2 e V4). Nella donan solitamente questo va proprio sul seno, e non bisogna avere paura perché la ghiandola mammaria è un’ottima conduttrice di corrente.
V5 - V6
Finiamo posizionando V5 e V6 (rispettivamente sulla ascellare anteriore e ascellare media). Questo vuol dire due cose: Primo, che gli elettrodi sono messi molto più lateralmente di dove siamo abituati a vedere (l’ascellare media è quasi nel cavo ascellare); Secondo, che V5 e V6 risalgono un poco rispetto a V4, perché le coste sono concave verso l’alto. Vediamo ora come dovevano essere messi correttamente i nostri elettrodi, e poi confrontiamo le due foto.


Di seguito uno schema per ricordarvi.

Altri Trucchetti
- L'acqua è il miglior conduttore dell'impulso elettrico, quindi per avere un buon ECG non dovete usare disinfettanti alcolici. Verrà peggio. Se avete calze o collant, bagnate piuttosto abbondantemente le garze (devono sgocciolare) e così vi aiuteranno a condurre l'eletricità.
- Altro fattore che migliora la registrazione è il posizionamento degli elettrodi su piani ossei, che conducono meglio del grasso. Per questo nelle precordiali scegliete sempre la tibia e il dorso del polso.
- Ricordatevi di posizionare correttamente gli elettrodi, perché da quello dipende l’individuazione di anomalie elettrocardiografiche che possono salvare la vita al paziente.


Il BORDO SINISTRO della silouette cardiaca presenta tre archi
distinti e precisamente da due convessità e una concavità. 



Il cuore si può proiettare sulla parete toracica anteriore in un’area
chiamata aia cardiaca. La rappresentazione di questa regione ha finalità
pratiche in quanto, mediante l’esame obiettivo, si può valutare la normalità
morfologiche e fisiologiche. Ad esempio, mediante la percussione si può valutare
le dimensioni cardiache e mediante l’ascultazione si possono apprezzare i
toni cardiaci, rumori che si originano dal flusso di sangue che scorre
attraverso gli osti cardiaci. I toni si ascoltano su particolari punti del
torace, detti focolai di ascoltazione. Il focolaio mitralico , si
apprezza in una regione detta l’itto della punta , corrispondente
all’apice del cuore, ed è apprezzabile nel 5° spazio intercostale: il rumore è
dovuto alla contrazione del ventricolo sinistro. Il focolaio tricuspidale
si apprezza nel 5° spazio intercostale destro in prossimità dello sterno: in
questa sede si apprezza il rumore dato dalla contrazione del ventricolo destro.
Il focolaio polmonare si apprezza nel 2° spazio intercostale sinistro in
prossimità dello sterno: il rumore è dovuto principalmente all’attività
dell’arteria polmonare. Il focolaio aortico si apprezza all’estremo
costale del 2° spazio intercostale destro: il rumore è dovuto all’attività
aortica. Mediante l’aia cardiaca possiamo così individuare i punti
corrispondenti agli osti arteriosi (polmonare ed aortico) e venosi (orifizi
atrioventricolari destro e sinistro).